Che cos’è il jazz

Che cos’è il jazz

l jazz è la sintesi di tre elementi fondamentali: cadenza, improvvisazione e timbro. Questa musica nasce nell’ America del Sud a fine ottocento. Il jazz fu il prodotto di un elaborazione originale di elementi ritmici e sonori non solo dell’Africa, ma anche dell’Europa Meridionale. Anche se la cadenza dei ritmi Africani è intrinseca alla musica jazz, si può dire che la cultura Africana è ormai slegata dal Jazz in quanto tale. Infatti già da anni sono tantissimi i “musicisti bianchi” che hanno fatto del Jazz uno stile di vita e un modo del tutto personale di intendere la musica. Sia ritmico, che solista il Jazz è pieno di improvvisazione. Un improvvisazione pur sempre vincolata alla struttura armonica e ritmica di un determinato tema.

Jazz: il suo significato

Quale sia il significato della parola jazz non tutti lo sanno. Per molti addirittura è un mistero. Tuttavia per ognuno ha il suo significato. Un significato che diventa esplicito solo quando dopo tanto ascolto se ne riescono a cogliere tutte le sfumature. L’etimologia del sostantivo Jazz è avvolta nel mistero. c’è chi lo lega ad un idioma Africano, c’è chi lo associa alle lingue Anglo-Francofone. Quest’ultimo aspetto non deve stupire se solo si ammette che il jazz è il più grande incontro di diverse culture e quindi di diversi linguaggi. In ogni caso nell’ultimo secolo, il sostantivo jazz viene indica confusione e baccano.  Il verbo “to jazz” significa suonare o ballare.

Jazz come forma di linguaggio musicale

Il jazz prima di tutto è un linguaggio sviluppato sulla base di concetti quali: la forma, l’armonia, la melodia, il timbro e infine l’improvvisazione. Questi a loro volta si possono racchiudere in concetti più ampi, ovvero: Ritmo, Suono e Libertà.

Il swing come espressione del ritmo

Il Ritmo va inteso nel senso di pulsione. Infatti il termine swing fu utilizzato dagli Afroamericani come quell’impulso che ti invoglia a ballare, sia su tempi lenti che veloci. La misura ritmica, tipica del jazz è il 4/4, con i tempi deboli accentati. Tuttavia, come vedremo, l’evoluzione del Jazz, soprattutto nella modernità, ha spronato i musicisti a scomporre più volte il tempo fino alla creazione di strutture ritmiche a volte molto complesse. L’importante è il giusto equilibrio tra tensione e rilassamento, ritmo e melodia.

Il Sound invece è qualcosa di strettamente soggettivo ed è il risultato interpetativo di ogni singolo musicista. Gli strumenti musicali assumuno un ruolo cardine nell’espressione di quest’ultimo concetto. Una continua ricerca sonora, il giusto fraseggio, ma allo stesso tempo la ricerca della giusta funzione timbrica e melodica del proprio strumento.

Interpetazione jazzistica: improvvisazione

Tutto ciò è espressione di estrema libertà. Il fulcro del jazz è la personalizzazione del brano musicale. Nel jazz a differenza della musica classica, uno spartito non viene interpretato alla lettera. Uno stesso brano non sarà mai suonato alla stessa maniera, nemmeno dallo stesso musicista. Inoltre al contrario di quello che tutti credono, l’improvvisazione non è un concetto che appartiene solo al musicista solista. Il jazz infatti è improvvisazione simultanea di più musicisti, un modo di improvvisare tipicamente Africano. Questo differisce sicuramente dai modelli improvvisativi sia della musica Ispanica che di quella Araba. In queste ultime infatti regna un’ improvvisazione limitata da strutture omofoniche e microtonali. Anche se la sezione ritmica è chiusa all’interno di uno schema armonico, quello che succede ritmicamente è il risultato sicuro di un’improvvisazione simultanea che discende dall’Africa. Perchè è l’Africa stessa che ha influenzato in maniera massiccia questo modo di suonare e la sua evoluzione.

Pubblicato in Jazz

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *